6 Brani con Ragionamento critico verbale

6 Brani con Ragionamento critico verbale

Domande 30
Disponibile Sempre
Navigazione all'indietro Consentito

Elenco domande

  1. Stando a quanto riferisce The Consumerist, un sito statunitense di tutela dei consumatori, ci sono due casi in cui la richiesta di assistenza in garanzia da parte di proprietari di computer è stata negata con una motivazione quantomeno bizzarra: "Contaminazione da fumo". Sembra uno scherzo ma è tutto vero e l'azienda in questione non è catena di assemblatori locali, ma quella più innovativa del panorama tecnologico: la Apple. E i portatili in questione sono i popolari Macbook e iMac. Insomma, il fumo nuoce alla salute del computer e si perde la garanzia se chi lo usa ha il vizio delle sigarette. Nonostante nel contratto di garanzia non si faccia alcun riferimento esplicito alle sigarette come comportamento pericoloso per la salute del computer, la casa di Cupertino, alla richiesta di chiarimenti, ha replicato così: la nicotina fa parte della lista delle sostante dannose stilata dall'Occupational Safety and Health Administration. La casa di Steve Jobs ha poi sottolineato che non chiederà ai suoi dipendenti di riparare qualcosa mettendo a rischio la loro salute. Questo perché, secondo gli esperti, il computer di un fumatore all'interno si può paragonare a un posacenere sporco. A parte la puzza e la polvere, l'accumulo di catrame è in grado mandare in tilt il pc. I due casi di cui parla The Consumerist si sono verificati qualche anno fa in due diversi Stati americani. Il primo risale all'aprile 2007, quando il pc venne portato in un Apple Store aWest Des Moines, nell'Iowa: un anno in assistenza, poi la risposta che era stato usato in una casa di fumatori e questo faceva decadere la garanzia. ---- Il computer di un fumatore:
  2. Nel contratto di garanzia:
  3. Macbook e Imac:
  4. L'assistenza di garanzia:
  5. L'Occupational Safety and Health Administration:
  6. C'è' acqua sulla Luna. O meglio, sotto. Lo ha rivelato oggi la Nasa rendendo note le prime risultanze dell'impatto del razzo Centaur sulla superficie lunare lo scorso 9 ottobre. "La storia che la Luna sia un posto arido e desolato non regge più", dichiara l'agenzia in un comunicato. "Stiamo svelando segreti che sono rimasti nascosti per miliardi di anni". L'entusiasmo della Nasa si fonda sui dati trasmessi dal Lunar Crater Observation and Sensing Satellite (Lcross). Il mese scorso, il satellite ha lanciato Centaur come un proiettile contro il cratere Cabeus, nella zona perennemente in ombra della Luna. Il team di Lcross ha poi osservato i getti prodotti dalla collisione. I dati degli spettrometri, strumenti che esaminano la luce emessa o assorbita da un materiale per capirne la composizione, non lasciano dubbi: "Numerose prove ci dicono che l'acqua è presente nei getti creati dall'impatto", spiega Anthony Colaprete, scienziato coinvolto nel progetto Lcross. "Ci vorranno ulteriori analisi, ma possiamo dire con sicurezza che Cabeus contiene acqua". La comunità scientifica si è interrogata a lungo sulla presenza di acqua sulla Luna. Si riteneva che le grandi quantità di idrogeno osservate ai poli del nostro satellite potessero esserne un indizio. Ora, le osservazioni di Lcross, secondo la Nasa, indicano che l'acqua potrebbe essere diffusa in quantità molto maggiore rispetto a quanto si sospettasse finora. L'acqua sulla Luna sarebbe una risorsa di valore inestimabile per il futuro dell'esplorazione spaziale. Inoltre, proprio come i campioni prelevati dai ghiacciai artici contengono indizi sul passato remoto della Terra, l'analisi dei materiali nascosti nelle zone perennemente in ombra della Luna possono raccontare i segreti dell'evoluzione dell'intero sistema solare. ---- Gli spettrometri:
  7. La Nasa:
  8. La presenza di acqua sulla luna:
  9. La comunità scientifica:
  10. Anthony Colaprete:
  11. I fiumi del nostro pianeta non godono di buona salute: più di metà dei 500 maggiori corsi d'acqua del mondo sono inquinati o corrono il rischio di prosciugarsi a causa dello sfruttamento da parte dell'uomo. È quanto afferma un rapporto presentato nei giorni scorsi aWashington dallaWorld Commission on Water for the 21st Century, struttura creata nel 1998 dalWorld Water Council con il compito di raccogliere i dati riguardanti lo stato delle risorse idriche mondiali in relazione alle condizioni socioeconomiche delle popolazioni che vivono lungo i grandi fiumi. Il rapporto fa parte di uno studio più ampio presentato al Second World Water Forum & Ministerial Conference, a marzo all'Aja, nei Paesi Bassi. L'allarme riguarda numerose aree geografiche: in Egitto, raggiunge il Mediterraneo soltanto il dieci per cento delle acque del Nilo; nella Russia asiatica, le coltivazioni di cotone, che assorbono i tre quarti delle acque dei fiumi Amu Darya e Syr Darya, ne hanno ridotto il livello di quindici metri in trent'anni. In Cina, il Fiume Giallo è rimasto completamente asciutto per metà del 1997, e le aree del bacino destinate all'agricoltura sono inquinate. Meno drammatica sembra essere invece la situazione lungo il fiume Congo e il Rio delle Amazzoni, risparmiati dai grandi insediamenti industriali. "Senza una seria politica internazionale di protezione ambientale ci troveremo in breve tempo a fronteggiare una crisi idrica molto seria" ha spiegato il vicepresidente della Banca Mondiale. "I rapporti tra le nazioni dovrebbero essere improntati alla collaborazione, non alla competizione volta ad assicurare gli approvvigionamenti ad un paese piuttosto che ad un altro. Per rendersi conto delle reali proporzioni del problema basta citare un dato: nell'ultimo anno, l'inquinamento dei fiumi o il danneggiamento dei bacini ha causato 25 milioni di rifugiati in tutto il pianeta, un numero superiore ai 21 milioni di rifugiati di guerra. Un triste primato che, senza un deciso impegno da parte di tutti, potrebbe essere confermato negli anni a venire." ---- Secondo il vicepresidente della Banca Mondiale:
  12. Secondo uno studio presentato alla conferenza dell'Aja, l'allarme sullo stato delle risorse idriche mondiale riguarda:
  13. Un problema che affligge il Fiume Giallo:
  14. La World Commission on Water:
  15. In Egitto:
  16. Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, si sono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana. Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, il meteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attività biologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo dei laghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che si siano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gli scienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano. Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi che hanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate e non andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altri cristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo non biologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una brusca frenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. ----- I cristalli di magnetite:
  17. Grazie agli studi sul meteorite ALH8400:
  18. Le ricerche sul metorite:
  19. Alcuni geologi hanno affrontato il problema dei cristalli di magnetite concludendo:
  20. Analizzando il meteorite, i ricercatori:
  21. Gli scettici sul riscaldamento del clima sono in piena euforia. Convinti di aver colto con le mani nella marmellata i profeti di sciagure e gli sciamani del riscaldamento globale. In pieno negoziato per non far fallire il vertice di dicembre a Copenhagen, lo scandalo dei dati ritoccati rivelato dal New York Times fa riesplodere la disputa pubblica sui danni veri o presunti causati dai gas serra alla sostenibilità climatica del pianeta. Gridano alla truffa i negazionisti, rispondono con uguale veemenza i teorici della responsabilità umana, invocando l’enorme quantità di dati a sostegno delle loro tesi. Qualche dubbio sulla qualità della ricerca rimane. Soprattutto ora, che centinaia di e-mail, rubate da pirati telematici dai computer della University of East Anglia, in Gran Bretagna, rivelano che autorevoli ricercatori e scienziati inglesi e americani hanno spesso «forzato» e in qualche caso alterato i dati in loro possesso, per combattere gli argomenti degli scettici, concordando vere e proprie strategie di comunicazione per convincere l’opinione pubblica. Non mancano nella corposa corrispondenza riferimenti derisori e insulti personali a quanti mettono in dubbio la tesi del riscaldamento globale, che uno degli autori delle mail definisce «idioti». «Questa non è una pistola fumante, è un fungo atomico », ha detto al quotidiano newyorkese Patrick Michaels, un esperto climatico che da tempo accusa il fronte del surriscaldamento di non produrre prove certe e dati convincenti a sostegno delle tesi catastrofiste. La scoperta dell’incursione è avvenuta martedì scorso, dopo che gli hackers erano penetrati nel server di un altro sito, un blog gestito dallo scienziato della Nasa Gavin Schmidt, dove hanno cominciato a scaricare i file degli scambi di posta elettronica tra questi e gli studiosi di East Anglia. Due giorni dopo, le prime mail hanno cominciato ad essere pubblicate su The Air Vent, un sito dedicato agli argomenti degli scettici. La polizia ha aperto un’indagine, anche se i primi dubbi sull’autenticità della posta sono stati sciolti dagli stessi scienziati anglo-americani, che hanno confermato di essere gli autori. ---- La sostenibilità climatica del pianeta:
  22. Lo scandalo dei dati ritoccati:
  23. Le mail rubate:
  24. I dati sul riscaldamento globale:
  25. Gli studiosi della Nasa:
  26. Da anni il mercato immobiliare italiano non viveva un periodo di boom come questo. Le previsioni dicono che continuerà. La caduta dei tassi d'interesse e la ripresa economica hanno favorito il mercato immobiliare e da un paio d'anni incidono sulla ripresa anche fattori più profondi, come la nuova normativa di liberalizzazione degli affitti e il lancio dei fondi d'investimento immobiliare. Un ulteriore elemento di novità è stato l'arrivo in Italia di grandi investitori esteri che hanno scoperto le potenzialità di un mercato immobiliare decisamente sottostimato rispetto a quello dei maggiori Paesi europei. Le abitazioni per locazione sono tradizionalmente la forma di investimento immobiliare più diffusa tra i privati, sebbene la redditività non sia elevatissima. In particolare, il regime di libera contrattazione tra le parti ha vivacizzato il mercato delle locazioni, soprattutto quelle residenziali, perché è diventato molto più facile per il proprietario rientrare in possesso dell'immobile in caso di necessità. Le tipologie abitative su cui orientare l'investimento da reddito sono molto definite. I tagli più opportuni sono quelli compresi tra i 60 e i 100 metri quadrati, il classico bilocale o trilocale, perché al crescere della superficie dell'appartamento diminuisce la redditività. Il monolocale è, invece, un buon investimento soprattutto nelle grandi città. ---- Da un paio d'anni a questa parte, ha contribuito al rilancio del mercato immobiliare italiano:
  27. Cosa ha spinto gli investitori esteri ad investire nel mercato immobiliare italiano?
  28. Per quanto riguarda gli investimenti da reddito nelle grandi città è consigliabile:
  29. Se si acquista un immobile con l'intenzione di ricavarne un reddito, è conveniente orientarsi verso gli immobili:
  30. Il mercato delle locazioni è stato influenzato dalla nuova normativa di liberalizzazione degli affitti, infatti:
Fonte
Formez PA, concorso Ripam-ANAC, 35 Specialisti area amministrativa e giuridica
Difficoltà
medio