Nell'ordinamento italiano l'azienda sanitaria locale (ASL) è un unte pubblico locale, precisamente un ente strumentale della regione, al quale compete l'organizzazione finanziaria e gestionale delle prestazioni sanitarie.
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La nascita delle ASL è databile nel 1993 grazie alla legge n. 92. Ma in reltà i principi base del decentramente della sanità pubblica, che rappresentano la ragion d’essere delle moderne Asl, era già stato intrapreso nel 1978 con l’inizio della cessione dell’organizzazione dei servizi da parte dell’organizzazione centrale della Stato alle Regioni, Province e Comuni. Possiamo a pieno titolo affermare che la legge n. 883 del 1978 è stata la prima grande riforma sanitaria e ha avviato un importante processo di trasformazioni nella sanità pubblica.
Essa ha stabilito per la prima volta la definizione di sanità come di un insieme di misure di prevenzione, cura e riabilitazione a disposizione del cittadinio. La riforma del 1978 ha introdotto un nuovo sistema sanitario basato sul criterio della copertura universale, che sostituisce il precedente modello fondato su differenti sistemi mutualistici professionali le cui coperture variavano anche in maniera molto sostanziale tra di loro.
L’ aspetto in questa sede più pertinente da evidenziare è la nascita grazie alla riforma del 1978, dal punto di vista organizzativo delle Unità socio-sanitarie locali (Ussl), istituite con la finalità di gestire i servizi ospedalieri e i servizi sul territorio. La successiva legge n.92 del 1993 sancisce il definitivo passaggio ad un sistema decentrato investendo le Regioni di nuove e maggiori responsabilità della Sanità Pubblica e rendendole di fatto il vero cuore del Sistema Sanitario.
L’aspetto fondamentale della legge è la trasformazione da Unità sanitarie locali in Aziende sanitarie locali (Asl). Tali aziende sono poste a tutela della salute con finalità pubbliche; anche la gestione avviene con criteri aziendali, al fine di recuperare maggiore efficienza nelle prestazioni erogate. Infatti i manager, responsabili della gestione dell’azienda sanitaria, sono nominati dall’Assessore regionale alla sanità, in base a graduatorie di merito, mentre le Giunte regionali si occupano della programmazione sanitaria.
Ma su quali nozioni di base poggia la definizione di cosa sia da ascrivere o eliminare dal novero delle prestazioni sanitarie? Più banalmente, qual è la moderna definizione di salute e quali sono gli obiettivi di salute del Servizio Sanitario Nazionale? Per comprendere al meglio questo aspetto è fondamentale segmentare l’offerta in base alle diverse tipologie di pazienti a alle svariate patologie a questi ascrivibili a seconda dell’età, del sesso e di altri fattori ambientali, sociali e antropologici. Sicuramente il primo aspetto da considerare è quello della salute nelle prime fasi di vita, infanzia e adolescenza, abbiamo poi un ambito molto vasto che comprende le grandi patologie: tumori, malattie cardiovascolari, diabete e malattie respiratorie, a seguire tutte le patologie che portano alla non autosufficienza: anziani e disabili e la tutela della salute mentale. Completano questo quadro altri aspetti molto importanti vale a dire quelli legati alle dipendenze connesse a particolari stili di vita, quelli che pertengono il controllo delle malattie diffusive e la sorveglianza sindromica, la sicurezza alimentare e la nutrizione, la sanità veterinaria, la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, gli interventi in materia di salute degli immigrati e delle fasce sociali marginali e infine naturalmente il sostegno alle famiglie.
Le ASL sono organizzate come vere e proprie aziende con personalità giuridica pubblica e quindi direttamente imputabili in caso di disservizio. Le ASL funziona ed è gestita come un’azienda autonoma dotata di personale organizzativo, addetti gestionali, tecnici specializzato, amministratori patrimoniali e contabili. Pur presentandosi con priorità territoriali specifiche e a seconda della Regione, Provincia e Comune nel quale si trovano, le Asl sono formate sempre dai medesimi organi e nello specifico. Sono organi dell'ASL il direttore generale; il direttore sanitario; il consiglio dei sanitari; il collegio sindacale; il collegio di direzione. Le Asl sono dunque organizzate in distretti sanitari di base, dipartimenti di prevenzione e presidi ospedalieri.
Le modalità di accesso alle strutture, così come la qualità e l’eventuale costo dei servizi erogati dipendono dalla regione in cui si ci trova e, in stretta misura, dalle priorità che all’interno del territorio di riferimento sono state prese in considerazione. Non c’è infatti una gestione centralizzata per nessuno degli ambiti attuativi delle Asl. Le linee guida della politica sanitaria nazionale vengono portate avanti in ogni azienda sanitaria secondo i modi e i tempi ritenuti più funzionali a quello specifico territorio di riferimento.
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